Fraccari Cesare

Cesare Fraccari ( Vicenza 1920 – Pavia 1987).

Pittore figurativo, sollecitato alla fine degli anni Cinquanta dagli amici Carlo Carrà e Pietro Morando, iniziò la sua attività espositiva presentato da Orio Vergani. A partire dal 1965 avviò poi una ricerca nell’astrattismo geometrico. Dal 1959 al 1985 espose nelle principali città italiane (nel 1984 alla Galleria d’Arte Contemporanea di Suzzara), in Francia, Spagna, Germania e USA. Visse e operò a Valenza Po (AL). Hanno scritto di lui tra gli altri G. Kaisserlian, R. Sanesi, A. Gatto. C. Vivaldi, A. C. Quintavalle. Decisivi furono per lui gli incontri con altre importanti figure del Novecento, come gli artisti De Chirico, Guttuso, Vespignani e Sassu e i poeti Quasimodo e Erba.

La superficialità delle distinzioni tra pittura astratta e figurativa ha fatto il suo tempo: e anche a lasciare a lato esemplificazioni illustri e argomentazioni specifiche, basterebbe proprio il caso di Fraccari a mettere in luce la vanità di ogni speciosa catalogazione.

Nei suoi quadri, che nessuno a prima vista definirebbe figurativi, in realtà affiora un intero mondo non già di soli sentimenti o vibrazioni psicologiche, ma proprio di ricreata natura, spazi e orizzonti, prospettive e costruzioni, abitazioni e popolazioni. Popolazioni di oggetto o personaggi, che dell’apparente loro indeterminatezza usano proprio per imporsi in una timbrica successione di colori, che rendono unico e riconoscibile Fraccari.

Cesare Fraccari | "R 123 - Il ponte" | 1968 | 100 x 100 cm | Olio su tela
Cesare Fraccari | R373 | 1973 | 70 x 100 cm | Olio su tela
Cesare Fraccari | "R342" | 1973 | 70 x 100 cm | Olio su tela
Cesare Fraccari | "R83" | 1977 | 70 x 70 cm | Olio su tela
Cesare Fraccari | "R198" | 1969 | 70 x 50 cm | Olio su tela

Uomo, gruppo, animale, paesaggio, ingranaggio o fantasma, o ancora, allusione atmosferica o spaziale o emotiva: è da una tale ricchezza e abbondanza  di rapporti che il pittore deduce una forma in effetti estremamente controllata e decantata, ma non mai tale da tradire l’umana pienezza che sottendeva la sua volontà.

L’aria del tempo che Fraccari ha respirato è certo quella di un futurismo la cui matrice risale più a Russolo che a Severini, più a Balla che a Boccioni; e vi si può anche discernere la sciabolata e l’accensione cromatica di certa pittura FAUVE, soprattutto quella che si confondeva e s’imparentava con il più scandito e graficamente accuratamente impaginato espressionismo tedesco.

Biografia essenziale

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