Ubaldo Bartolini

Ubaldo Bartolini, nato a Montappone (Ascoli Piceno) nel 1944, ma poi trasferitosi a Macerata, e quindi attivo fra la città di residenza e Roma, è stato uno dei fondatori della corrente che Maurizio Calvesi battezzò Anacronismo, con Carlo Maria Mariani, Alberto Abate e Stefano Di Stasio, e altri. Questo movimento è stato definito anche Pittura colta o Ipermanierismo. Debutta nel 1972 alla Galleria Arte Studio di Macerata. Quindi, con oltre 30 anni di attività, percorre quelle tappe significative che lo conducono dalle prime esperienze concettuali ad una ristrutturazione del concetto di paesaggio. Quel paesaggio che, movendo dai Carracci, Lorrain e Poussain, e passando per Friedrich e Böcklin, perde via via i connotati realistici per diventare rappresentazione di pure istanze interiori.

«“Nessun paesaggio di Ubaldo Bartolini è uguale all’altro, ciascuno risponde a un’invenzione che, senza allontanarsi dalla verosimiglianza, costruisce nuove trame di volumi cromatici, tagliando con morbide geometrie anche sghembe lo spazio e calando il sognato in percorsi dalla meta indistintamente lontana; immerse in questi percorsi, le figurine suggeriscono, in rapporto alle profondità che le ingoiano, la sproporzione di un sublime “citato” e l’anelito leopardiano a “naufragare” (M. Calvesi)»

Pur senza mai abbandonare la strada maestra della pittura di paesaggio, negli ultimi due decenni Bartolini ha esplorato sentieri alternativi, concretizzatisi nella serie delle Terre di Kassel, dove rinuncia quasi del tutto allo strumento del colore e della figurazione, giocando con grande raffinatezza e sensibilità sui giochi chiaroscurali e approdando ad esiti che si avvicinano all’astrattismo, pur celando tenui rimandi a quella natura incontaminata a lui sempre cara; e nella serie delle Nuvole, dove l’Autore sembra richiamarsi ai cieli degli affreschi del Tiepolo, con quegli splendidi azzurri e quelle sfumature vibranti di bianchi e di grigi, per conseguire un effetto di incontaminata e celestiale purezza. Bartolini ha esposto le sue opere in oltre 70 mostre personali e collettive in gallerie e musei di tutto il mondo.

Ha avuto una sala personale alla XLI Biennale di Venezia (1984) ed è stato inserito nella collettiva “Novecento, arte e storia in Italia”, ospitata presso le Scuderie papali del Quirinale (2000). Tra le mostre più recenti, una importante retrospettiva a Palazzo Pisani di Lovigo (Vicenza, 2015) curata da Gabriele Perretta, e “Tempo Rotondo” presso la Galleria GINOMONTI arte contemporanea di Ancona (2016).

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