Marrocco Armando

Armando Marrocco, nato a Galatina (1939) è un artista, pittore e scultore italiano, esponente della corrente “arte comportamentale”. Vive e lavora a Milano.

Gli inizi

Sul finire degli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta l’artista elabora la serie Bianco Mediterraneo, opere a carattere informale che rivelano un’attenzione particolare verso il ruolo della materia e dei materiali, spesso assemblati insieme. Nei primi anni a Milano questo interesse trova uno sbocco efficace nella ricerca nel settore dell’arte programmata e cinetica, dove l’artista utilizza il cartoncino o il cartone “povero” da pacchi (Intrecci, 1962-’63), ma anche materiali metallici come l’acciaio inox lucidato a specchio o l’anticorodal (Strutture,1966).

Sempre nei primi anni Settanta esegue in pubblico le Tele colorate per combustione di fumogeni, grandiose realizzazioni elaborate secondo una sua tecnica esclusiva, i cui frammenti vengono anche utilizzati per le cosiddette fasciature, opere in legno avvolto con bende, garze, stracci e appunto brandelli di tela (Sogno di Ramses IIDimore). Armi primitive come lance, sempre rigorosamente fasciate, e scudi arcaici in marmo e bronzo compaiono sempre più spesso in alcune delle sue installazioni ambientali.
Parallelamente, Marrocco si dedica a pratiche performative e comportamentali centrate sulla scrittura come processo e articolate nei cicli Paleo-grafiaRivelazione e stampa bocca o scrittura bocca, in cui l’artista mastica gli angoli di fogli di carta con la bocca piena di inchiostro. Dal 1976, per circa un decennio, partecipa alle mostre e alle esperienze di “scrittura attiva” attività promosse dal Mercato del Sale di Ugo Carrega, dove tiene pure tre personali (1979, 1981 e 1984).

Sperimentazioni anni ’80

Negli anni Ottanta e Novanta sono frequenti le installazioni site specific, talora accompagnate da testi a parete trascritti personalmente dall’artista, accanto alle serie delle citate Dimore, nelle loro varie declinazioni (del poeta, dello sciamano, della gioia, dei sogni), delle Mappe stellari, realizzate a smalto su resina, delle Andromede e delle Battaglie nel cielo, nelle quali l’artista si confronta con la materia e con l’universo.

Armando Marrocco | Per Michetti | 1978 | 250 x 270 cm | tecnica mista su tela
Armando Marrocco | Tutto può succedere, nulla è decisivo | 1973 | 24 x 33,5 cm | Tecnica mista su tavola
Armando Marrocco | Itinerario del cavaliere ardente | 1973 | 24 x 33,5 cm | Tecnica mista su tavola
Armando Marrocco | Itinerario imprevedibile del cavaliere ardente | 1973 | 24 x 33,5 cm | Tecnica mista su tavola

Nel 1994 la personale La via delle stelle curata da Toti Carpentieri alla Galleria Il Milione viene inaugurata con una performance sonora in cui Marrocco è affiancato dal Gruppo Hyperprism di Fernando Sulpizi, seguita da un intervento di Pierre Restany. Nello stesso anno, su incarico dell’Associazione Industriali della Provincia di Lecce, l’artista realizza una croce astile in argento che viene donata al Papa S.S.Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita nel capoluogo salentino.

Opere monumentali

Tra le opere monumentali eseguite da Marrocco si menzionano la Città Palafitta, (1988), voluta da Pierre Restany per il Parco Olimpico di Seoul in Corea, la Fontana del Sole (1992) sita in Galatina e la Fontana degli Angeli (1992) allestita in Martano, nonché il Nautilus (1994) realizzato a Lecce.
Un discorso parallelo merita l’attività dell’artista in ambito sacro con innumerevoli realizzazioni in varie Basiliche d’Italia. Tra le tante si ricordano gli arredi sacri della Basilica di Santa Rita da Cascia (1978-88), i tre portali bronzei del Santuario di Santa Maria di Leuca (1999), il portale bronzeo del Duomo di Lecce (2000), il presbiterio e il tabernacolo per la Chiesa di Sant’Antonio al Fulgenzio a Lecce (2001), gli arredi sacri della Chiesa di San Biagio a Corsano (2002).

Approfondimenti

Mostre collettive

Mostre personali

Performance, premi, pubblicazioni…

Biografia dettagliata

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